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"I vivi e i morti" è un classico della letteratura italiana del Novecento. Edito per la prima volta da Mondadori nel 1923 - pochi anni dopo il celebre "Rubi" - racconta la vicenda biografica di Eliseo Gaddi, intellettuale non più giovanissimo che, a seguito della prematura scomparsa del fratello maggiore di cui si sente responsabile, sceglie consapevolmente di rifugiarsi nella campagna padana e di vivere con l'anziana madre. Il ritiro dal mondo, il rifiuto delle convenzioni sociali, della guerra e della barbarie del presente, la rinuncia all'amore e alle amicizie, l'aspirazione alla conquista di una rinnovata spiritualità: il romanzo di Borgese è un viaggio proteso verso il sogno di una solitudine perfetta. Apre il libro l'introduzione critica di Gandolfo Librizzi.